Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
"TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, CON LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE"

domenica 5 febbraio 2012

FOIBE 2012

Il 10 febbraio , “Giornata del Ricordo”, avranno luogo in tutta la Penisola , diffusamente, una serie di eventi dedicati ad un’oscura e triste pagina della storia recente italiana, che riguarda appunto le decine di migliaia di italiani scaraventati crudelmente, vivi o morti, all’interno delle profonde cavità carsiche tipiche del paesaggio friulano, le foibe, alla fine dell’ultimo conflitto mondiale.
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La commemorazione è dedicata quindi ai numerosissimi martiri fiumani, istriani, dalmati e giuliani, vittime della ferocia comunista che, premeditatamente e spietatamente, allo scopo di annettere quei territori ha annientato qualsiasi voce di dissenso mediante lo sterminio di massa.
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In ogni parte di Italia i Comuni si stanno organizzando per organizzare eventi dedicati, con la presenza di poeti e artisti, che per definizione rappresentano la libertà, nell’intento di non lasciare cadere nell’oblio questa triste pagina di Storia.
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Le testimonianze dei sopravvissuti spesso accompagnano le cerimonie commemorative insieme alle molte voci che si levano contro il tentativo di parte della sinistra di ignorare l’evento, così come hanno fatto per decenni.
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L’arroganza comunista si palesa in queste occasioni, come per esempio accade ciclicamente, con cadenza annuale, proprio il 10 febbraio, a Minerbio, dove l’Amministrazione comunista ignora volutamente i martiri del comunismo, considerati, evidentemente, di “serie B” e non degni di attenzione.
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A Minerbio non vengono fatti discorsi commemorativi sulle Foibe, né dal Sindaco, né dal suo stuolo di assessori, evidentemente assuefatti al “modus operandi” di un PD tanto arcaico quanto reale nella sua arroganza e supponenza..
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Ogni 10 febbraio, l’Amministrazione minerbiese ignora ostentatamente le direttive del Capo dello Stato, che invita tutti i cittadini e le istituzioni a questa doverosa commemorazione.
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Nel suo percorso autoreferenziale, il Sindaco continua a perseverare nel silenzio istituzionale, dimostrando così una colpevole faziosità, indegna di un percorso democratico che dovrebbe, invece, accompagnare noi tutti verso una società migliore.
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Evidentemente, i dictat che provengono dalla sede del PD trovano fertile terreno in ogni comunista compiacente, e risulta evidente alla prova dei fatti, come l’odio verso gli avversari politici sia ancora un elemento costitutivo della radicalizzazione della loro filosofia di pensiero .
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Non aspettiamoci quindi da costoro alcun discorso o alcuna presa di distanza con le atrocità di coloro che, a quei tempi, furono lasciati agire da colui che rappresentava la figura di riferimento per i comunisti italiani : Palmiro Togliatti.
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Evidentemente il legame ideologico verso Togliatti, l'ex numero due del "Comintern" , l'organo di diffusione del comunismo nel mondo, è talmente forte da non permettere neanche di menzionare le atrocità commesse proprio dai comunisti, poichè sarebbe come assumersi le responsabilità morali di tutto ciò.
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La politica seguita da molta parte della sinistra italiana, al riguardo, sembra essere pervasa dal tentativo di nascondere, celare, o quanto meno ignorare, ogni negatività, seppur eclatante, che possa ricondurre a stereotipi perniciosi per l’immagine dei seguaci di Marx.
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I comunisti hanno sempre seguito questa strada, ancora da tempi remoti, e solo pochi illuminati e coraggiosi intellettuali hanno osato alzare una voce per contrastarli, come ad esempio Gaetano Salvemini.
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La storia è ricca di esempi e ne possiamo trovare ampia documentazione in tutta la letteratura emersa da un oblio costruito dalle intellighenzie sinistroidi internazionali, che oggi si staglia decisamente nel panorama intellettuale della Storia recente.
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Le Foibe costituiscono solo un anello della lunga catena di sangue e di dolore che hanno accompagnato i seguaci delle filosofie marxiste, imperniate di violenza nella loro essenza, a partire dalle nefandezze di Lenin e Stalin, passando per le atrocità di Ceausescu e di Enver Hoxha, dei khmer rossi in Cambogia, in Corea, e in Vietnam, di Mao e dei suoi attuali eredi politici, di Putin (ex colonnello del KGB), di Fidel Castro, e del triangolo emiliano in cui a guerra finita si è scatenato l’odio criminale dei comunisti locali, in un crescendo di vendette e di sangue che non ha paragoni.
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L’importante, per i comunisti, è negare tutto ciò, oppure non parlarne …
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L’importante è sostituire alla verità storica una disinformazione diffusa ….
L’importante è parlare alle masse come paladini dell’amore universale, mentre invece si fomenta l’odio di classe …
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L’importante è apparire, anziché essere…
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L’unico sentimento che di sicuro non appartiene a questa genìa di mistificatori, senza dubbio, è quello della vergogna.
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Una profonda vergogna che li dovrebbe sommergere e identificare, indicandoli al mondo come sorgente di menzogna e di odio inveterato, continuo, palese, che li consuma e li rende pericolosi, inaffidabili e indegni.
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Io, comunque, come sempre faccio annualmente, sorvolo su questi mentecatti, nemici dell’umanità, e dedico invece la mia attenzione a coloro che, almeno il 10 febbraio, ricordo e abbraccio come fratelli italiani : le vittime delle Foibe.
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Uniamoci nel loro ricordo, citando i nomi di alcuni dei martiri delle Foibe :
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Norma Cossetto, fu legata nuda ad un tavolo, sottoposta a sevizie e stuprata, poi condotta ad una foiba. Le furono legati i polsi col filo di ferro, insieme ad altri sventurati e dopo essere stata stuprata di nuovo, fu gettata nell’abisso n° 136.
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Sul suo corpo, furono poi ritrovati i segni di pugnalate su entrambi i seni e un pezzo di legno conficcato nella vagina, oltre a numerosi sfregi su varie parti del corpo.
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Don Francesco Bonifacio, fu trucidato a calci e pugni dai titini e poi gettato in una foiba.
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Giuseppe Arconti, carabiniere, fu fatto prigioniero dai partigiani slavi e, senza processo, fu passato per le armi e infoibato.
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Le sorelle Fosca, Caterina, e Albina Radicchi furono seviziate e stuprate a più riprese.
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Albina fu uccisa con un colpo di arma da fuoco alla testa, e fu gettata in una foiba insieme alle sorelle ancora vive.
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L’elenco delle vittime sarebbe interminabile, e quindi le abbracciamo tutte idealmente, come fratelli e sorelle, sperando che si trovino in un mondo migliore di quello da cui sono state strappate con ferocia dai loro aguzzini comunisti.
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Onore alle vittime delle Foibe.
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Disprezzo ai loro carnefici, e a  chi non ne condanna le gesta.
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Dissenso
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2 commenti:

  1. gli uomini che si macchiano di tali crimini non sono degni di essere chiamati tali .
    sono del 1977 e a scuola nessuno ci ha mai insegnato nemmeno cosa fossero le foibe . inoltre se ad un comunista parli di questo argomento ti risponde "he ma è un'altra cosa " sono incazzato schifato ed esterefatto!

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  2. Sono tante le cose che non vengono dette, e guarda caso, tutte cose che portano acqua al mulino della sinistra e di quei comunisti metamorfizzati che da decenni mistificano la realtà.
    Sapevi, ad esempio che Mosca dal 1947 al 1991 ha riversato nelle casse del PCI, dell'Unità, e dei partiti sinistroidi italiani un vero e proprio fiume di denaro (4 miliardi all'anno di vecchie lire) ?
    Secondo te, coloro che ricevevano il denaro, facevano gli interessi del popolo italiano, o quello dei comunisti russi ? ...

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