Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
"TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, CON LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE"

domenica 19 agosto 2012

NEMICI DELL'UMANITA'

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Ho un interrogativo che da qualche tempo mi frulla in testa, a cui tento di dare delle risposte.
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Mi riferisco al fatto che il patron della Ditta ILVA di Taranto e il consiglio di amministrazione della società stessa siano a tutt’oggi liberi cittadini.
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Mi domando come mai, nonostante abbiano causato un vero e proprio disastro ambientale, non siano stati ancora incarcerati, ma anzi si arroghino il diritto di controbattere le decisioni del Giudice sulla nota vicenda.
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Costoro hanno inquinato l’aria e il suolo per decenni, dolosamente, consapevoli del danno che stavano arrecando, causando la morte per cancro di un numero imprecisato di vittime e provocando un danno ambientale di proporzioni bibliche.
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L’ILVA però, in tale contesto, parallelamente ha anche finanziato a suon di bigliettoni fruscianti i partiti politici italiani, per loro stessa ammissione, con donazioni di centinaia di migliaia di euro.
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Viene legittimo domandarsi se le due cose possano avere qualche punto di convergenza.
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E’ lecito domandarsi se questa generosità abbia ricevuto come riscontro un “via libera” dai politici di riferimento, che hanno permesso al colosso industriale di proseguire il suo percorso criminale.
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Non si spiega altrimenti come mai, in tutti questi anni non ci sia mai stata una decisa presa di posizione da parte del PD o del PDL su questo grave problema ambientale.
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Si sarebbe potuto correre ai ripari da molto tempo, ma ciò avrebbe comportato per l’ILVA un gravoso esborso di denaro, necessario a mettere i sicurezza gli impianti produttivi.
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La ricerca del profitto e l’avidità di coloro che hanno guidato l’azienda in questo percorso di consapevole disonestà hanno invece prevalso su una preferibile gestione onesta e responsabile.
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Anche ora, nonostante le prove evidenti del disastro ambientale e del pericolo per la salute dei cittadini, non solo di Taranto, i politici si schierano contro la magistratura a difesa dell’ILVA.
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Roboanti proclami dei partiti che sostengono Monti quotidianamente enfatizzano la necessità di sostenere un’azienda che offre lavoro ai cittadini di Taranto.
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I nostri politicanti evitano però accuratamente di ammettere che l’attività di questa industria viene svolta in maniera criminale da decenni, sulla pelle di vittime innocenti.
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Il Governatore Vendola è in perfetta sintonia con i rappresentanti del Governo, nel dire che l’Italia non si può permettere di rinunciare all’ILVA, ma si guarda bene dal dire che l’Ilva stessa è stata ed è uno dei maggiori finanziatori del PD.
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In quanti tra i nostri politici sono sul libro paga dell’acciaieria, consentendole di spadroneggiare sulla salute pubblica, a dispetto delle Leggi e della Magistratura ?
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Il malaffare continua quindi a imperversare nel nostro Paese, e accomuna i Partiti nella spartizione delle fette di una torta a cui nessuno vuole rinunciare.
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I politici sono oramai assuefatti ai più svariati privilegi e non rinunciano di certo a un finanziamento come quello offerto generosamente dal colosso di Taranto.
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Ecco perché in Italia si sono sviluppati anche altri colossi industriali, come quelli legati al mondo del trattamento dei rifiuti urbani.
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Invece di propendere verso un sistema di smaltimento che privilegi la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti, i nostri politici hanno ideato un sistema perverso, introducendo e incentivando l’uso degli inceneritori.
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Hanno creato infatti delle vere e proprie lobbies, facendo leggi ad hoc che permettessero loro di speculare, e di raggiungere enormi fatturati, a discapito però della salute dei cittadini.
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Gli inceneritori infatti lavorerebbero in passivo, se non potessero godere della tassa appositamente ideata per loro, e cioè quella denominata Cip6 che i cittadini pagano in bolletta.
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Paghiamo quindi di più per permettere agli inceneritori di guadagnare …
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Inoltre questi mostri inquinanti producono diossina, come dimostrano gli studi sull’inceneritore di Modena, e rilasciano sostanze inquinanti nell’atmosfera.
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Un sistema di raccolta differenziata invece costituirebbe una risorsa per le casse di qualsiasi Comune che lo adottasse, come dimostrano le diverse realtà già esistenti.
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Il fatto è che nei C.D.A. dei Gruppi che si occupano del trattamento dei rifiuti, proliferano e prosperano coloro che fanno parte dell’entourage politico dei Partiti stessi, e che quindi appartengono ad un circuito che fa dell’interesse economico e della speculazione l’obiettivo principale.
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I vari carrozzoni politici, attraverso cui i partiti drenano le risorse a disposizione, non prevedono di compiere azioni volte a tutelare gli interessi dei Cittadini e dell’ambiente in cui questi vivono, ma solamente a soddisfare la brama di denaro e di potere che accomuna l’insaziabile e corrotto sistema del malaffare.
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Gli inceneritori stessi sono lì a comprovarlo, così come l’ILVA di Taranto, e decine di altri mostri voraci che si nutrono della salute dei cittadini, portando con sé un carico di morte e disperazione.
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A Taranto si levano gli appelli contro la fabbrica della morte, come quello della pediatra che per 14 anni ha lavorato nel quartiere Tamburi, vicino all’impianto che dà lavoro a quindicimila persone,  e non riesce a trattenere le lacrime mentre ricorda i bambini malati o morti per colpa della diossina,  e quelli che non potevano giocare ai giardinetti perché troppo impregnati di sostanze tossiche..
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In questi anni L’ILVA uccideva sapendo di uccidere, al ritmo di 91 morti all’anno dal 2004 al 2010 (e solo nel quartiere Tamburi).
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L’inquinamento del mar Piccolo di Taranto ha raggiunto elevati livelli di inquinamento da diossina, rendendo impossibile la commercializzazione e la vendita del prodotto ittico per eccellenza del capoluogo pugliese : le cozze.
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I nostri politici, intanto accettavano allegramente le sostanziose donazioni dall’Ilva, e chiosavano allegramente tra di loro mentre i tarantini morivano di cancro.
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La popolazione locale assiste ad un forte incremento di ammalati che hanno contratto il tumore alla tiroide, oppure la leucemia nelle diverse forme in cui si presenta.
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La scia impressionante di sofferenza e di morte attraverso cui emerge la pesante responsabilità dell’intero mondo politico, insensibile alle grida di dolore della popolazione, è pari solo alla smisurata “sete di donazioni” che tanto ha ammaliato il PD, insieme al PDL, e molti altri partiti.
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Chi ha permesso tutto ciò deve essere sbattuto in galera, a partire dai proprietari dell’Ilva, passando per l’intero Cda della società e finendo con tutti i politici beneficiari di donazioni.
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Negli anni ’90 il massone Duilio Poggiolini, ex direttore generale del servizio farmaceutico nazionale del Ministero della Sanità, permise di commercializzare il sangue infetto, provocando la morte di oltre 2.600 persone, e parallelamente anche i politici attuali, dei nostri giorni, hanno consentito all’azienda Ilva di speculare sulla vita stessa dell’intera cittadinanza, compiendo un vero e proprio crimine contro l’umanità.
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Le nefandezze commesse da Gheddafi e da Saddam Hussein, sono state riconosciute come veri e propri crimini universali, contro i loro popoli e contro l’essenza stessa dell’umanità.
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Mi domando quale differenza ci sia tra loro e il proprietario dell’Ilva, tra i due defunti rais e i nostri politici corrotti, visto che entrambi hanno commesso reati che hanno portato ala morte di cittadini inermi.
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Anche l’Europa dovrebbe prendere posizione al riguardo, e i giudici delle Corti di giustizia europea, così come hanno puntato il dito contro i dittatori responsabili di crimini verso i rispettivi popoli, parimenti dovrebbero identificare e perseguire il gruppo industriale dell’Ilva, e i politici collusi con loro, come nemici dell’umanità.
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Dovrebbero mettere in galera tutti costoro, e buttare via la chiave.
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Questi farabutti sono tuttora impegnati a strafogarsi di benefici, accaparrandosi enormi profitti, mentre studiano il modo di prelevare quanti più soldi possibili dalle nostre tasche, passando per l’imposizione di gabelle di stampo medioevale, e la riduzione sostanziosa di posti letto in ospedale, fino alla prevaricazione totale effettuata dal braccio armato di cui dispongono :  equitalia.
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Gli omicidi di Stato lo stanno a dimostrare, sotto forma di suicidi di povera gente ridotta sul lastrico dalla crisi e dalla pressione fiscale.
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Tutti quegli imprenditori che non sono stati più in grado di fare fronte allo Stato nemico, hanno preferito togliersi la vita piuttosto che essere strangolati dalla lunga mano del fisco, che li avrebbe ridotti a manichini informi e privi di dignità.
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Intanto la politica si occupa di problematiche come quella della riforma elettorale, che nel contesto attuale è solamente fumo negli occhi della popolazione.
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La causalità di tumori in riferimento all’Ilva di Taranto era nota già dagli anni ’80, ed evidenziava un aumento della mortalità maschile dell’8 % legata a tumore della pleura e a mesotelioma.
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Successivamente è emerso che le diossine sono ben presenti nel latte materno, così come il piombo nelle urine.
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Lo stabilimento Ilva diffonde nell’atmosfera gas, vapori, sostanze aeriformi e sostanze solide (come le polveri), contenenti sostanze pericolose per la salute, come Benzo(a)pirene, IPA di varia natura e composizione, diossine, PCB, polveri di minerali ed altro.
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L’attività criminale dell’Ilva è stata proprio quella di infischiarsene di osservare tutte quelle misure idonee ad evitare la dispersione incontrollata di fumi e polveri nocive alla salute dei lavoratori e dell’intera popolazione.
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Parallelamente elargivano donazioni a tutti i partiti, o quasi… in modo molto generoso … per chiudere occhi e bocca di chi avrebbe potuto obbligarli a prendere provvedimenti.
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I comportamenti sono criminali da entrambe le parti, poiché conducono a itinerari di dolore, drammaticamente vissuti sulla pelle dei tarantini.
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Bersani, Berlusconi, Vendola, e compagnia bella, ma proprio non vi vergognate ?
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Ci costringete al blocco del traffico nelle nostre città, in nome della lotta all'inquinamento, e poi permettete all'ILVA di UCCIDERE la popolazione, chiudendo gli occhi sul loro operato e sui veleni che liberano nell'aria ?
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Come pensate che vi giudicheranno i tarantini che hanno dovuto subìre lutti in famiglia per colpa di coloro da cui voi avete preso soldi a palate ? 
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Dissenso
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