Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
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martedì 31 gennaio 2017

27 GENNAIO, LA GIORNATA DELLA NON MEMORIA

sottotitolo : LA MALAFEDE DELLA SINISTRA
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Il negazionismo sembra essere la consuetudine consolidata con cui le sinistre europee fronteggiano i milioni di morti causati dal comunismo.
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I misfatti di Stalin così come quelli di Mao, di Pol Pot, di Fidel Castro, di Togliatti, e di personaggi come il terrorista rivoluzionario filippino Josè Marìa Sison, insieme ai Partiti comunisti di mezzo mondo, vengono infatti totalmente ignorati.
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La filastrocca che le sinistre continuano a ripetere, canzonettando allegramente la trita e ritrita “bella ciao”, è sempre la stessa : l’antifascismo e la liberazione !
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Le sinistre però, maestre di malafede, omettono scientemente di raccontare tutte le bestialità e le atrocità commesse sia dai partigiani comunisti a guerra finita, che la successiva impunità goduta da questi criminali assassini grazie alla cosiddetta amnistia Togliatti.
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Sì, perché Palmiro Togliatti, ancora oggi chiamatoil Migliore dalle sinistre, si adoperò per cancellare con un colpo di spugna (l’amnistia) tutti i bagni di sangue in cui si erano crogiolati i suoi protetti.
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La storiografia ci evidenzia la verità inoppugnabile sugli autori dei massacri compiuti appunto dai partigiani comunisti tra il 1944 e il 1948, in un’ottica prettamente marxista secondo cui venivano colpite anche vittime innocenti, in un delirio di violenza vile e immotivato.
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E’ consuetudine delle sinistre stendere un velo di silenzio sulle tragiche vicende della cosiddetta “liberazione” e del dopoguerra, così come sullo sterminio delle Foibe, sulla cosiddetta “Volante rossa” (beniamini di Dario Fo che li sosteneva tramite “Soccorso rosso”), sulle “marocchinate”, e sui bombardamenti “alleati” che fecero migliaia e migliaia di vittime civili.
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La sinistra è pronta da un lato  a scagliarsi contro i “negazionisti” dell’olocausto, mentre dall’altro compie essa stessa un vero e proprio cosciente lavoro di negazionismo estremo, sfuggendo la realtà e mistificando con il silenzio tutto ciò che le fa comodo, ambiguamente e consapevolmente.
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Alcuni territori dell’Emilia-Romagna hanno dovuto identificare con una tragica locuzione il teatro di morte  che vide gli assassini comunisti interpretare il ruolo di boia sulla popolazione indifesa : “il triangolo della morte”.
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Togliatti era la guida di quegli assassini comunisti che militando nel PCI attendevano solamente un ordine per dare il via ad una insurrezione armata e violenta, comandata da Mosca, allo scopo di ripristinare un’altra dittatura sotto la bandiera della falce e martello.
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La brutalità è stato il denominatore comune dei partigiani comunisti che spesso e volentieri arraffavano e depredavano, uccidevano, stupravano, torturavano e mutilavano, legittimando poi le loro nefandezze come lotta al fascismo.
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I soggetti politici delle zone colpite dal morbo comunista, come i Sindaci o i vari Presidenti di Regione che si sono succeduti nel tempo, non hanno mai nemmeno una volta avuto la coerenza di ammettere l’ipotesi di una indagine conoscitiva e obiettiva dei fatti.

La connivenza col crimine comunista, data dal silenzio colpevole e dalla mancanza di presa d coscienza sull’accaduto, pone costoro alla stregua di complici e di passivi conniventi.
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L’oltraggio della Giornata della (NON) memoria è evidente, sia sul piano umano che su quello socio culturale, ed è vilmente dispregiativo nei confronti delle numerose vittime incolpevoli.
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Ma tutto ciò ha un nome : ... sinistra ! …
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La sinistra degli ex comunisti, figli di un retaggio storico e culturale che si fonda sull’uso della violenza, dell’inganno, e della disinformazione.
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La sinistra degli italioti, che con il loro silenzio assenso si rendono complici delle nefandezze compiute dai comunisti.
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La sinistra del silenzio sulle stragi delle Foibe, nascoste e negate per oltre 50 anni, e della mistificazione, come nel caso delle Fosse di Katyn, in cui trovarono la morte più di 20.000 ufficiali polacchi per mano dei comunisti russi.
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Per decenni le sinistre europee accusarono i nazisti di questo immane eccidio, fino alla rivelazione dei due leader russi Michail Gorbacev e Boris Eltsin, che ammisero la responsabilità di  Stalin nella vicenda.
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La sinistra che nasconde ancora oggi le mostruosità commesse dalle “truppe di liberazione”, omettendo deliberatamente di rivelare pezzi di storia dell’Italia di quel periodo, come ad esempio le “marocchinate” in cui le truppe francesi furono autorizzate ad abbandonarsi per diversi giorni al saccheggio, allo stupro, alla mutilazione di civili, al metodico stragismo di donne, anziani, e bambini.
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L’orrore che si dovrebbe provare per simili misfatti deve avere caratteristiche di universalità, ma le sinistre lo hanno circoscritto entro plateali teatri in cui gli atti della rappresentazione  lo escludono, falsando la reale trama delle vicende.
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Gli attori che interpretano questo ruolo sono quei guitti della politica che convivono con la meschinità, pascendosene, e in cui la desolante ristrettezza mentale è pari solo alla loro malafede.

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La Storia e il tempo, maestri della verità, ci rivelano ogni giorno che passa le vere sembianze della sinistra, anche se purtroppo ancora oggi una schiera di perniciosi ed inutili italioti si bea della ininterrotta disinformazione che viene loro propinata.
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La giornata della NON memoria potrà essere chiamata della MEMORIA solo quando si terrà conto di tutte le vittime, senza discriminazioni di parte, e rispettando il ricordo di chi ha pagato un tributo di sangue, con la vita, nonostante la propria innocenza.
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L’arroganza e la violenza tipiche dell’universo comunista, di cui la sinistra oggi è l’erede naturale, sono esse stesse l’elemento distintivo che caratterizza il loro retaggio politico e pseudo culturale, mai sopito seppur metamorfizzato.
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I libri di Storia nel dopoguerra sono stati editi seguendo i dictat della censura comunista, con la compiacenza dei Partiti politici che per decenni hanno “governato” l’Italia, operando così un danno storico e culturale immenso.
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La manipolazione delle coscienze, che ricalca i metodi di staliniana memoria, è stato il fine ultimo da raggiungere cui hanno puntato gli pseudo intellettualoidi delle sinistre europee, in un impeto marxista e maoista che offende qualsiasi coscienza democratica.
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Non celebriamo quindi la Giornata della Memoria, in quanto essa NON esiste come tale, ma solo come sottoprodotto di false divagazioni storiografiche e partitiche quanto partigiane, nel senso più deleterio del termine.
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Onoriamo i caduti per mano comunista e rendiamo omaggio alle migliaia di vittime dell’odio marxista, disprezzando non solo coloro che ne sono stati artefici ma anche chi, con la disinformazione, ha fornito facili alibi agli aguzzini.
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Il popolo italiano ha dovuto assistere più volte anche a misfatti istituzionali, in cui la più alta carica dello Stato, il Presidente della Repubblica, ha concesso la “Grazia” a criminali comunisti assassini condannati all’ergastolo, liberandoli e permettendo che diventando onorevoli e parlamentari della Repubblica, sedessero sugli scranni di Montecitorio.
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Questo è l’odio di cui si nutre la sinistra, la vera essenza da cui è formata.
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La Storia lo prova, nonostante gli  Italioti.
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Dissenso
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