Articolo 21 della Costituzione Italiana

Articolo 21 della Costituzione Italiana:
"TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, CON LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE"

mercoledì 19 dicembre 2018

IL GRANDE BLUFF


Dopo decenni di ruberie e di malaffare ad opera dei seguaci di Togliatti, con la colpevole compiacenza di Berlusconi  e delle pseudo destre, l’intero panorama della politica italiana si è delineato e configurato come un enorme apparato delinquenziale che possiamo definire, senza tema di smentite, una associazione a delinquere sulla pelle degli italiani.
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Non a caso i due Partiti “contrapposti”  detengono un vero e proprio primato per quanto riguarda il numero di indagati e di condannati dalla Magistratura italiana per reati che vanno dal furto alla corruzione, dal peculato alla turbativa d’asta, dalla “semplice” collusione con le mafie ai comuni commissariati per infiltrazioni mafiose.
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Tutto ciò non ha però impedito al Popolo italiano di continuare a votare per personaggi come Renzi o Berlusconi, almeno fino a quando la situazione ha raggiunto un punto di estrema criticità, producendo alle ultime elezioni un cambiamento radicale e una inversione di tendenza dell’intero elettorato.
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Il Popolo infatti ha designato a guidare il Paese coloro che, fino a quel momento, avevano tentato di contrastare l’operato delinquenziale della vecchia politica che stava conducendo la nazione allo sfacelo completo.
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Tra le varie criticità individuate dalle opposizioni emergeva prepotentemente quella legata al problema dei rifiuti, alla loro raccolta e al loro smaltimento.
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I pentastellati evidenziavano soluzioni miracolose proprio sulla raccolta della spazzatura, proponendo ad esempio di seguire l’esempio del cosiddetto “modello Vedelago”, secondo cui la raccolta differenziata permetteva di poter considerare i rifiuti non come un onere ma come una vantaggiosa risorsa economica.
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Ciò che poi i 5 stelle hanno omesso di dire è che la discarica di Vedelago presa ad esempio e da loro stessi talmente pubblicizzata al punto che era divenuta una meta di delegazioni straniere che ne volevano copiare le dinamiche, in realtà è poi fallita miseramente, producendo un “buco” di svariati milioni di euro.
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Fico, tronfio nella sua usuale tracotanza partigiana, si è ben guardato dal parlarne, così come gli altri pentastellati come Tolinelli, Di Battista, Massimo Bugani, e Di Maio.
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Il particolare che colpisce è che tutti questi personaggi sono in forte odore di comunismo, almeno così pare, a giudicare da come salutano in pubblico a pugno chiuso, scimmiottando il gesto dei criminali comunisti  che hanno insanguinato il pianeta.
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Tutti sanno che l’elettorato dei 5 stelle è prevalentemente composto da coloro che in precedenza votavano per la sinistra e che poi hanno dovuto accettare la cruda realtà, e cioè che i loro beniamini fossero una accolita delinquenziale a cui interessava solo arricchirsi a spese della popolazione.
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La sinistra compone dunque la base elettorale dei pentastellati e i suoi vertici, fino a Beppe Grillo e al suo “guru” ideologico Davide Casaleggio, costituendo così un palese e imbarazzante ossimoro.
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Ci sono infatti due plurimilionari ai vertici del Movimento, e un elettorato “popolare”, mescolato a intellettuali, o pseudo tali, che riempie le file della militanza, a cui però non spetta decidere alcunchè.
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Chi comanda nel Movimento 5 stelle:
Casaleggio al centro. Di fianco a lui i due componenti della piattaforma Rousseau :
David Borrelli a sx e Max Bugani a dx.
Ai lati Di Maio e Di Battista

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Ufficialmente la politica “interna” dei pentastellati risulta essere frutto delle decisioni “dal basso” e cioè della volontà popolare, ma in realtà non si muove foglia che il comico genovese il suo patrocinatore Casaleggio non vogliano.
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Una decisa dittatura, attraverso cui Grillo può esprimere le sue divagazioni politiche e il suo personale punto di vista, imponendoli a tutto il Movimento, che deve accettare supinamente tali dictat.
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Fico saluta a pugno chiuso
In questi giorni i pentastellati hanno calato la maschera in occasione delle votazioni europee sul Global compact per i Rifugiati, e su quelle parlamentari riguardanti il Global compact per Migranti.
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La compagine grillina, coadiuvata dalla Lega di Matteo Salvini, ha tradito le aspettative di gran parte dei sostenitori di questo Governo, e cioè di quei Cittadini che vedevano nel rispetto della sovranità nazionale un aspetto fondamentale da difendere in Europa, votando a favore del Global Compact sui rifugiati all’assemblea generale delle Nazioni Unite.
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Il grillino Fico, che è notoriamente comunista, dato che pur ricoprendo un incarico istituzionale si è lasciato andare a squallidi saluti col pugno chiuso, denotando così una miserevole condizione psicotica, si è già espresso favorevolmente anche per l’adesione all’altro Global Compact, quello sui Migranti.
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Tutta la sinistra compatta, grillini compresi, non ha esitato a schierarsi a favore in Parlamento, mentre la posizione di Salvini e della Lega appare improntata ad una imbarazzante indecisione, quasi che fosse ostaggio dei 5 stelle, votando per un imbarazzante rinvio della decisione.
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Fermo immagine della votazione con cui il Parlamento approva il rinvio della decisione.
In rosso i voti delle sinistre, dei grillini, e della Lega
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L’ambiguità incomincia ad essere un elemento costante che accompagna le decisioni di Salvini, come ad esempio alcune sue prese di posizione verso i Paesi comunisti.
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La lega da tempo è legata a filo doppio con il dittatore russo Vladimir Putin, e Salvini non nasconde la sua simpatia verso il sanguinario criminale, ex colonnello del famigerato KGB, che schiaccia le sue opposizioni con la forza e la violenza …
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Il Governo, complice Salvini, ha stretto accordi commerciali con la Cina, il Paese comunista in cui i diritti umani sono inesistenti e dove la dissidenza viene schiacciata senza pietà.
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Il regime comunista ha creato una vera e propria rete di fabbriche/lager, denominati Laogai, in cui si costringono i prigionieri a lavorare forzatamente e gratuitamente, usando come mezzo di coercizione vari tipi di torture, sia fisiche che psicologiche.
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Pur essendo a conoscenza di ciò i vari personaggi come Fico, come Di Maio, come Salvini, come Mattarella, e come il premier Conte, si sono affrettati a inchinarsi al dio denaro, rappresentato dalle occasioni commerciali offerte dal gigante comunista.
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La supposta sovranità nazionale, che sbandierata da Salvini in campagna elettorale gli ha procurato la maggior parte dei consensi, è stata vituperata e sottoposta a sodomizzazione dai burocrati dell’Europa, come Moscovicì e Juncker, senza che Salvini muovesse un dito.
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Siamo succubi di personaggi come appunto Moscovicì, che dopo essersi reso responsabile di un disastro economico in Francia, ora si permette di sindacare sulle nostre scelte finanziarie, ricattandoci con lo spauracchio di sanzioni economiche.
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Ora Salvini si dichiara europeista e non più sovranista, tradendo di nuovo la fiducia in lui riposta dagli elettori.
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In quanto a tradimenti anche i 5 stelle non scherzano, come dimostra il loro cambio di direzione nei riguardi del gasdotto che partendo da Brindisi devasterà l’intera dorsale appenninica, raggiungendo Minerbio, nel bolognese.
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In campagna elettorale i pentastellati erano i paladini che si opponevano a questo piano scellerato, optando per il raddoppio del gasdotto già esistente che corre lungo la costa adriatica, poi una volta raggiunto il potere si sono allineati e inchinati ai poteri forti che da sempre dicono di combattere.
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Personalmente credevo anche che Salvini, dopo i primi momenti di assestamento, avrebbe poi iniziato a porre rimedio alla incessante disinformazione operata dai post comunisti, agendo sui meccanismi che ne permettono un incedere costante e capillare.
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Di Maio contro il gasdotto in campagna elettorale : dopo essere stato eletto ha cambiato idea
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Credevo che i libri di testo scolastici fossero rivisti in chiave obiettiva, su base storica, ma nulla è stato fatto in questo senso, e la didattica per i nostri figli e nipoti continua a rimanere inquinata dalle falsità degli eredi di Togliatti.
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La destra, quella vera, in cui la sovranità nazionale è un valore irrinunciabile, è quasi estinta, frammentata in pochi movimenti dallo scarso rilievo socio-politico, oppure presente in forma di berlusconismo metamorfizzato, come Fratelli d’Italia che appare come una “costola” di Forza Italia.
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Mi dissocio quindi dall’operato ambiguo e privo di valenza ideologica che la Lega sta portando avanti, in combutta con il comunismo grillino, da cui pare essere pesantemente condizionato.
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Mi riconosco invece in quei valori identitari e sublimi che furono alla base del fascismo e che, ancora oggi, dovrebbero rappresentare l’ideale supremo di un vero italiano.
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Dio, Patria, e famiglia.
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Per sempre !
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Dissenso
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domenica 11 novembre 2018

STOGIT E SOVRAPRESSIONE

Il Governatore della
Regione Emilia-Romagna,
 Stefano Bonaccini
Poco tempo addietro, nel mese di Agosto 2018, il Presidente della Regione Emilia Romagna ha bloccato il progetto di raddoppio di cubatura del gas nel sito di stoccaggio della Snam di Minerbio, gestito da Stogit, rimandando la decisione al Governo nazionale in carica, a firma Lega e 5 Stelle.
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Ricordiamo a chi legge che l'ampliamento previsto è funzionale ad un altro progetto, a cui noi del blog ci siamo sempre opposti, e cioè quello della realizzazione del nuovo gasdotto Puglia-Minerbio, che dovrebbe attraversare la dorsale appenninica e portare nuovo gas, appunto, nelle strutture minerbiesi di Stogit.
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I 5 stelle si sono sempre dimostrati ostili a entrambi i progetti, di cui in passato hanno sancito l'inutilità e le varie criticità, non ultima quella relativa alla dimensione inquinante dell'intero apparato.
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Va detto che la legge pone dei limiti all'inquinamento atmosferico, ma  potendo disporre di una DEROGA ALLO SFORAMENTO DI EMISSIONI, si può tranquillamente inquinare, in modo legalizzato, e questa è proprio la strategia adottata da Stogit fino ad oggi !
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Salvatore Ricco è il responsabile della comunicazione di Snam, che gestisce attraverso STOGIT l’impianto di stoccaggio e pompaggio di gas metano a Minerbio (BO).
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Tralasciando il problema sicurezza, non secondario in ordine di importanza, vorrei porre in evidenza un altro aspetto che riguarda STOGIT e l’impianto che gestisce a Minerbio.
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Si tratta delle emissioni inquinanti rilasciate in atmosfera.
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Normalmente, successivamente alla fase di stoccaggio, al momento del prelievo per l’immissione nella rete nazionale, il gas viene depressurizzato, rigenerato, e depurato.
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La fase rigenerativa del metano estratto costituisce la principale fonte di emissioni di agenti inquinanti, come l’ossido e il biossido di azoto, l’anidride carbonica, e le polveri sottili.
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I NOX (ossidi e biossidi di azoto) in presenza dell’umidità atmosferica e della luce solare si trasformano in acido nitrico, responsabile delle piogge acide, con danno per le colture e per  l’ambiente.
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Inoltre i NOX liberano radicali liberi in grandi quantità, che intervengono poi nella formazione del biossido di azoto.
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Il Biossido d’azoto è un gas fortemente reattivo, ritenuto tra gli inquinanti atmosferici più pericolosi in quanto irritante per propria natura.
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Esplica questa azione a livello delle mucose delle vie respiratorie, sia a livello nasale che bronchiale ed è inoltre precursore, in presenza di forte irraggiamento solare, di una serie di reazioni secondarie che determinano la formazione di tutta quella serie di sostanze inquinanti note con il termine di “smog fotochimico invernale”.
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Radio Città del Capo ha posto a Salvatore Ricco la seguente domanda :
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Le turbine che comprimono il gas nel sottosuolo bruciano metano ed emettono in atmosfera oltre 150 tonnellate l’anno di ossidi di azoto (NOX), una quantità che equivale alle emissioni di 300 mila automobili che ogni giorno attraversino Minerbio, 365 giorni l’anno.
Questo lavoro può essere svolto anche da turbine elettriche.
Perché non avete preso in considerazione questa possibilità, in occasione dei lavori di ammodernamento e ampliamento dell’impianto ? 
STOGIT rilascia in atmosfera a Minerbio 1,2-1,5 milioni di metri cubi di gas l’anno, pari a circa 1000 tonnellate. 
Siete impegnati a ridurre questa consistente immissione di gas serra ?
È stato valutato l’eventuale impatto sanitario su scala locale ?
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Salvatore Ricco ha risposto che l’Impianto è soggetto ad autorizzazione integrata ambientale, rilasciata dalla Città Metropolitana di Bologna il 3 agosto 2015.
Il responsabile della comunicazione di STOGIT ha anche affermato che saranno sostituite le turbine con un'altra meno impattante da punto di vista dell’inquinamento atmosferico e approvata dalle direttive dell’Unione europea per i grandi impianti di combustione.
L’arringa del “difensore” pubblico di STOGIT prosegue asserendo che ciò ridurrà al minimo le emissioni di NOX (ossidi di azoto) e di CO (monossido di carbonio) ma non in senso assoluto, bensì rispetto  a sostanza ancora più inquinanti come carbone o gasolio.
Inoltre il P.R. aziendale afferma che con l’installazione della nuova turbina saranno ridotte ulteriormente le già basse emissioni di queste sostanze.
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La risposta induce a riflessioni inquietanti, visto che per poter continuare nel suo incessante flusso di emissioni inquinanti STOGIT ha dovuto fruire di una deroga di legge alla quantità stessa di emissioni.
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La STOGIT in primis, con ammissione diretta, espresse chiaramente durante l’assemblea pubblica che si tenne nel teatro di Minerbio nel 2013 svoltasi in occasione della proposta di ampliamento dello stoccaggio dei gas, il concetto che una percentuale dello stesso viene liberata in atmosfera, aumentando l’emissione di gas a effetto serra.
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Lo comprova anche la delibera n. 26/20152 del “Comitato nazionale per la gestione della direttiva 2003/87/CE e per il supporto nella gestione delle attività di progetto del protocollo di Kyoto” in cui si derogano la STOGIT di Minerbio, di PC, e di FE, autorizzandole ad emettere gas a effetto serra  !
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Al seguente LINK sono disponibili gli articoli che descrivono la lotta del blog al progetto del raddoppio di stoccaggio del gas a Minerbio, direttamente collegato al progetto del nuovo gasdotto che partendo dalla Puglia attraverserà l’intera dorsale appenninica, devastando l’ambiente, portando altro gas a Minerbio.
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Il Primo cittadino Minerbiese, del PD, è sempre stato molto attivo nel dichiararsi favorevole al progetto, esprimendosi molto chiaramente e in termini positivi nei suoi riguardi, anche perché STOGIT in via compensativa ha versato nelle casse comunali oltre 3 milioni di euro !
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In questi giorni circola sul territorio un volantino, a firma ASSOCIAZIONE PROAMBIENTE TERRE DI PIANURA dal titolo :
NO ALLA SOVRAPPRESSIONE AL 107 % PERCHE’ :
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Ecco il testo.
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Potrebbe aumentare il rischio sismico, come certificato nei documenti della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) del Ministero dell’Ambiente.
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Si offre come “garanzia” ai cittadini un meccanismo di controllo a soglia (“semaforo”). Ma i processi che avvengono sulla crosta terrestre non si possono fermare a comando, una volta innescati.
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Il voto sul progetto in Commissione V.I.A. è stato controverso. Su 48 membri solo 33 si sono presentati per la votazione finale. Tra questi, 5 si sono astenuti e il rappresentante della Regione Emilia Romagna era assente.
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Dei 4 geologi, uno non ha firmato il verbale e uno ha votato esplicitamente contro. Quest’ultimo risulta essere la persona più titolata dell’intera Commissione in materia geologica. Inoltre lo stesso ha dato in più occasioni, sempre parere negativo all’aumento di pressione a Minerbio.
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(immagine aggiunta dal blog)
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Di recente è emerso un altro fatto inquietante : nel catalogo dell’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (ISPRA) è indicata una faglia sismica definita “capace” che attraversa il sottosuolo di Minerbio. In luglio, nel corso di un incontro in Regione, abbiamo preso atto che né STOGIT, né la Regione ne abbiano mai tenuto conto.
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L’aumento della capacità di stoccaggio del giacimento di Minerbio tramite sovrappressione non risponde ad esigenze di sicurezza energetica nazionale, ma solo a ragioni di mercato. La rete del gas viene oggi utilizzata anche per rivendere il gas di importazione all’estero.
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Il giacimento di Minerbio non è mai stato a corto di gas in 40 anni e STOGIT stessa prevede che la domanda nazionale di gas non aumenterà in modo significativo, anche nel lungo termine.
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Aumentare il rischio sismico in una zona duramente colpita dal terremoto del 2012 è un’inaccettabile provocazione, Non vogliamo barattare la nostra sicurezza e i nostri beni con (modeste) elargizioni economiche al Comune, quantificate in modo arbitrario e non condiviso.
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La Regione Lombardia non ha autorizzato la sovrapressione a Sergnano (CR), un comune classificato con lo stesso rischio sismico della pianura bolognese causa “elevata sensibilità sismica”.
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NON VOGLIAMO LA SOVRAPRESSIONE A MINERBIO PERCHE’ E’ INUTILE, INSENSATA E DANNOSA
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CHIEDIAMO ALLE AUTORITA’ DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA UN GESTO DI RESPONSABILITA’ NEI CONFRONTI DELLE MIGLIAIA DI CITTADINI CHE ABITANO QUESTI TERRITORI, GIA’ DURAMENTE COLPITI DAL TERREMOTO DEL 2012.
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FERMATEVI !
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Emerge chiaramente, da qualunque lato si osservino gli aspetti della vicenda STOGIT, che la volontà popolare viene calpestata vergognosamente in nome del profitto e di “giochi” politici indegni di un paese civile.
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L’arroganza istituzionale si sposa con gli interessi di gruppi economici calpestando quelli dei Cittadini che assistono impotenti alla protervia impositiva di chi crede di essere al di sopra dei diritti umani.
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Calpestare la volontà popolare equivale infatti a disprezzare i diritti umani, e spero che i Cittadini minerbiesi da sempre addomesticati e assuefatti ad un PD pernicioso e infame, si sveglino e decidano di interrompere questo ciclo perverso e ripetitivo con cui i post comunisti spadroneggiano da decenni sul territorio.
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Spero che finalmente le prossime elezioni sanciscano la scomparsa del PD da Minerbio, così come è avvenuto in quasi tutta Italia, provocando l’inserimento del partito di Renzi e Martina nella lista di quelli in via di estinzione.
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Nel frattempo accogliamo con soddisfazione il provvedimento della Regione Emilia Romagna che NON autorizza STOGIT ad ampliare la cubatura di gas mediante sovrapressione, anche se per onore di cronaca bisogna dire che tale decisione è stata presa solamente per opportunità politica.
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Mentre in precedenza la regione era positivamente sbilanciata verso il progetto della Snam, ora che al Governo c'è la Lega insieme ai 5 Stelle, il Governatore Bonaccini spera di mettere in difficoltà i suoi antagonisti politici, variando le prospettive di simbiosi precedentemente instaurate con STOGIT.
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A parte tutto ciò, vedremo nell'immediato futuro se il Governo, starà dalla parte dei Cittadini come ha sempre dichiarato di essere, o se invece ripercorrerà la stessa strada del PD, fatta di prevaricazione e disprezzo della volontà popolare...
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Dissenso
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domenica 4 novembre 2018

LA DIFFERENZA ...


Sia il Movimento 5 Stelle che la Lega hanno espresso, durante la campagna elettorale che li ha portati poi al Potere, alcuni “punti fermi” riguardo a problematiche da affrontare una volta eletti.
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Uno dei “cavalli di battaglia” dei pentastellati, ad esempio, è quello secondo cui la raccolta dei rifiuti, che devono essere altamente differenziati per tipo, deve poi confluire in apposite “discariche” impostate ad immagine del cosiddetto “modello Vedelago”.
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Questo modello, realmente esistente, è da sempre un riferimento obbligato per i 5 Stelle quando si parla di rifiuti, poiché il Centro Riciclo di Vedelago nel Trevigiano, ampiamente pubblicizzato da Beppe Grillo è diventato famoso e oggetto di visite da parte di delegazioni provenienti da ogni parte del Mondo.
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La posizione di avanguardia nel settore rifiuti, per quanto riguarda lo smaltimento e il riciclo, ha contraddistinto questo modello, proposto a più riprese da tutto il Movimento 5 Stelle ai Cittadini, ma la cruda realtà ci racconta invece un’altra verità, quella secondo cui tutto il sistema era una gigantesca “bufala” che ha portato alla implosione e al fallimento della società, con conseguente “buco” di oltre trenta milioni di euro.
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Viene quindi da pensare che i 5 Stelle vendessero fumo, propagandandoci la libertà dalle diossine e dalle micidiali polveri sottili a favore di un riciclaggio “pulito” che non solo era a costo zero, ma era addirittura una fonte di reddito consistente per chi gestiva l’impianto.
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Il modello da imitare, secondo Grillo, lascia ora il posto agli odiati inceneritori, cui devono giocoforza ricorrere anche i Sindaci pentastellati.
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La frase che più ricorre in situazioni come queste è : “Che figura di m….da !”
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Ma questo non è l’unico motivo di imbarazzo che Di Maio deve subire, poiché altre e ugualmente scottanti disillusioni per gli elettori dei 5 Stelle si sono profilate all’orizzonte.
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E’ il caso, ad esempio, della costruzione del nuovo gasdotto “pugliese”, cui i pentastellati si sono sempre dichiarati contrari e contro la cui realizzazione, hanno tuonato fortemente in campagna elettorale, dichiarando che eventuali contratti in essere sarebbero stati stracciati e invalidati.
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Questo gasdotto, della cui progettazione e realizzazione si parla già dal 2010, dovrebbe “partire” da Taranto ed “arrivare” a Minerbio, dove esiste già il più grosso centro di stoccaggio europeo di gas naturale, gestito dalla società Stogit.
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Noi del Blog “Minerbio e la Voce del Cittadino” siamo stati fra i primi ad opporci a questo progetto, non solo per il fatto che il percorso ideato dovrebbe svilupparsi attraverso la dorsale appenninica (e non affiancando il gasdotto già presente sulla dorsale adriatica) devastando il territorio, ma anche perché la Stogit ha già una deroga allo sforamento delle consistenti emissioni di Co2 in atmosfera, e il nuovo ed enorme quantitativo da stoccare aggraverebbe non poco l’inquinamento locale.
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Manifesto anti TAP a firma 5 stelle, prima delle elezioni
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Ecco il Link dell’articolo del 2011 su tale argomento, dibattuto anche in assemblea pubblica fra Sindaco e Cittadinanza.
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L’articolo contiene altri Link che illustrano la lunga battaglia condotta contro la realizzazione del progetto, a cui anche i 5 stelle erano nettamente ostili.
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Oggi però, pare che Di Maio, abbia candidamente affermato che il gasdotto si DEVE fare, ventilando lo spauracchio di multe o penali varie, disprezzando così la volontà popolare.
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Molti dei sostenitori pugliesi (e non solo) dei 5 Stelle si sono sentiti traditi (giustamente) e hanno bruciato sia la bandiera del Movimento che la tessera di appartenenza, palesando apertamente la loro rabbia per una importante problematica per la quale ora sono non solo indifesi ma anche derisi.
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I 5 Stelle dovrebbero sapere che il vento cambia molto in fretta, ed è proprio la rabbia e l’insoddisfazione che muove la direzione della protesta, così come il fatto di sentirsi “presi in giro” .
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Del resto è proprio per questi motivi che gran parte dell’elettorato del PD ha deviato le proprie preferenze verso di loro, al momento di votare !
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I pentastellati dovrebbero riflettere su ciò, ma pare che considerino gli scontenti alla stregua di dissidenti, così come fecero in passato con ex “illustri” grillini, come ad esempio il Sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, o altri.
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Ma non è ancora tutto !
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Di Maio e Salvini si sono affannati, quasi con umiliante precipitazione, a prostrarsi davanti al comunismo cinese e alla dittatura russa !
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I due maggiori esempi di disprezzo dei diritti umani del nostro emisfero, sono stati corteggiati dal Governo italiano in cerca di soldi e di vantaggi economici !
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Tutto ciò poteva essere considerato prassi abituale, facente parte dei ruoli politici, quando tale collusione era appannaggio dei precedenti governanti italiani che rappresentavano i seguaci di Togliatti.
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Il comunismo cinese e quello metamorfizzato dell’ex colonnello del KGB Vladimir Putin si sposavano bene con il post comunismo dei gerarchi italiani del PD, così come la loro visione simbiotica sull’uso abituale del disprezzo dei diritti umani.
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L’attuale Governo Salvini-Di Maio evidentemente NON è interessato al fatto che milioni di persone siano deportate, uccise, torturate e annichilite, siano esse famiglie o singoli individui, gruppi etnici o religiosi, dissidenti o difensori dei diritti umani.
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Poco importa a Salvini e al suo alleato di Governo che nel frattempo si consumi la deportazione delle popolazioni uiguri, sottoposte a persecuzione dal regime comunista, così come non interessa che l’intero Tibet sia parte di un enorme progetto di distruzione dell’etnia tibetana, con relativa sostituzione dei ceppi sociali con altri di etnia han.
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Poco importa a chi vede in Salvini e in Di Maio una luce fuori dal tunnel, un riferimento di vita, anche se quella di altri esseri umani viene compromessa, come quella dei deportati nei lager cinesi denominati laogai, in cui la tortura è all’ordine del giorno, magari anche solo per aver espresso una appartenenza alla religione cristiana o al movimento religioso del Falun Gong.
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Pagoda buddista del XVI° sec. data alle fiamme a Mianzhu (Sichuan)
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Io sono stato fra i primi a battermi perché questo Governo sostituisse quello nefasto e micidiale del PD, ma ora non accetto che il prezzo da pagare sia così alto.
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I valori morali ed etici sono stati spazzati via dalla brama di opportunità economiche, svendendo la propria morale al miglior offerente.
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So che mi attirerò le antipatie di molti che mi leggono con questo post, ma non mi interessa, io non ci sto !
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Non voglio rendermi complice di queste nefandezze che credevo potessero essere attuate solo da comunisti, ma evidentemente mi sbagliavo…
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Voglio vedere la differenza con le sinistre, a partire dai valori cardine che contraddistinguono la destra dalla sinistra, e non assistendo ad un appiattimento etico culturale che non ci appartiene.
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Voglio potermi fidare senza essere accoltellato alle spalle come sta invece accadendo !
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Dissenso
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sabato 6 ottobre 2018

Gli ANARCHICI ASSOLTI e le TOGHE ROSSE !

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Ci sono voluti cinque anni di indagini per scoprire i responsabili degli attentati compiuti a Bologna dal 2010 al 2011, ma poi tutti gli imputati, ventidue anarco-ambientalisti, accusati di associazione a delinquere, di danneggiamento seguito a incendio, e di fabbricazione e accensione di materiale esplodente, sono stati assolti dal gup Aberto Ziroldi al termine dell’udienza preliminare.
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Non si andrà quindi nemmeno a processo, non ci sono gli estremi per farlo, secondo il parere del gup, e così i terroristi responsabili degli attentati la faranno franca.
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Scritte anarchiche che palesano il loro ODIO verso tutti e tutto
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Il 12 dicembre del 2010 ci fu l’attentato ai locali del Roadhouse Grill, mentre il 26 marzo 2011 furono presi di mira gli uffici dell’IBM, così come la Facoltà di Agraria il 21 luglio 2011.
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Il 29 marzo 2011 furono posti quattro ordigni rudimentali anche vicino agli uffici dell’Eni per i quali fu fermato il 24 enne ferrarese Francesco Magnani.
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Questi roghi fecero molto scalpore e provocarono un grande allarme sociale a Bologna.
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L’inchiesta e le indagini sono state gestite dai pm Enrico Cieri e Antonella Scandellari che, nel corso di cinque anni hanno effettuato perquisizioni durante le quali furono trovati materiali compromettenti come petardi, acceleranti per incendi, maschere antigas, documenti su Eni, Ibm, e McDonalds.
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Da tutto ciò erano emerse responsabilità che avevano indotto i pm a rinviare a giudizio 22 anarchici, tra i quali spiccano i nomi di Roberto Nadalini, Giuseppe Valerio Caprioli, ed Elena Riva, già coinvolti in altri procedimenti.
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I pm avevano anche vagliato la posizione degli indagati al momento degli attentati, mediante l’analisi dei tabulati telefonici, ma tutto ciò secondo il Giudice Ziroldi non è stato sufficiente per istruire un processo.
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Tutti liberi dunque ! In barba alla legge !
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E guarda caso ciò avviene a Bologna, la città in cui, più di ogni altra, i facinorosi dei centri sociali, gli anarchici, e le frange estreme della sinistra godono di una sorta di impunità che li vede quindi, da decenni, perseguire le loro attività criminose impunemente.
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La Giustizia è stata per l’ennesima volta vilipesa e infamata, mentre per contro sono stati premiati i “pupilli” delle sinistre, quei “rivoluzionari della domenica” che fanno tanto comodo al PD per impedire ai suoi oppositori politici, come ad esempio Salvini, possano parlare in un pubblico comizio ai cittadini bolognesi.
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Bologna ostaggio della violenza anarchica
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Da notare che è lunga la scia criminosa che caratterizza il modus operandi di questi rivoluzionari da strapazzo, attivi solo nei periodi feriali poichè in estate si squagliano al sole in qualche località di villeggiatura come fanno gli appartenenti alla tanto odiata borghesia.
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Ecco un breve estratto della loro attività criminosa in quel di Bologna, svolta negli anni scorsi dai demenziali circoli cosiddetti "alternativi" dell’anarchia felsinea.
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Nella notte fra il 30 giugno e il 1° luglio 2014 due anarchici hanno piazzato un ordigno in via Malvolta nella serranda della sede di Casa Pound, a Bologna.
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Nella notte fra il 7 e l’8 novembre 2015 sono stati incendiati i fasci di fibre ottiche che corrono nelle canaline a lato dei binari della Linea ferroviaria Alta Velocità Bologna Milano, causando notevoli ritardi al traffico dei treni.
L’attentato è stato rivendicato in un sito di area anarchica con uno stile che ricorda quello delle Brigate rosse.
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Il 9 agosto 2016 è stato arrestato un anarchico nigeriano che aveva in casa diversi prodotti chimici che, se opportunamente miscelati, potevano dare vita ad un ordigno esplosivo.
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Sono state trovate anche indicazioni esatte su diverse cabine dell’Enel e su zone di distribuzione del gas, entrambe a Bologna
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Il 27 novembre 2016 tre individui piazzarono una bomba che fece saltare il portone blindato di una Caserma dei Carabinieri nel quartiere Corticella, a Bologna.
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L’attentato è stato poi rivendicato dagli anarchici sul sito “informa-azione.info”
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Frame dell'attentato alla Caserma dei Carabinieri, ripreso dalle telecamere di sorveglianza
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A fine febbraio 2018, nel cuore della notte, sono state lanciate due bottiglie molotov  contro la sede di Azione universitaria in zona Saragozza,
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Nella notte del 21 marzo 2018 è stato compiuto un atto di sabotaggio presso la ditta Dab sistemi integrati, in via Niccolò dell’Arca, alla Bolognina, in cui sono stati effettuati vandalismi e scritte anarchiche.
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Alle 4 del mattino del giorno 11 aprile 2018 è stato fatto deflagrare un ordigno rudimentale di matrice anarchica davanti alla vetrata di una filiale della Banca Unicredit in via della Barca, a Bologna.
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Alcune bombole di gas da campeggio sono state assemblate per l’esplosione, mentre nel muro a lato della vetrata è apparsa la scritta “Erdogan boia”.
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Il nome del circolo “Fuoriluogo” ricorre ciclicamente in occasione degli attentati anarchici, a dimostrazione del fatto che al suo interno si trovano i responsabili dei fatti criminali.
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L’associazione eversiva degli anarco-insurrezionalisti costituisce la finalità perseguita attraverso il modus operandi dei frequentatori del circolo “Fuoriluogo”, contraddistinto da violenza e intolleranza.
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Vandalismi degli anarchici contro i negozi cittadini
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Evidentemente ad alcune delle “toghe rosse” che inquinano l’ambiente della Magistratura tutto ciò non appare come un pericolo per l’intera società, ma come l’espressione di un marxismo che anche loro condividono a livello ideale, stupidamente e cinicamente, poiché consapevoli della violenza insita nella sua essenza.
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Le “toghe rosse” fingono di non sapere che il marxismo è impregnato di violenza, e che negli scritti di Marx ricorre ciclicamente un aperto auspicio all’uso della forza e della coercizione per imporre “ad ogni costo” il comunismo.
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Questa è la malafede inaccettabile che contraddistingue le “toghe rosse”, che tradiscono in questo modo il giuramento di fedeltà ai valori di Giustizia, di Libertà e Democrazia che caratterizzano la nostra civiltà.
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Gli anarchici combattono la Democrazia e lo Stato di diritto
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A Bologna i gruppuscoli anarchici terroristi godono di una impunità che permette loro di continuare a seminare terrore e odio, nonché un tangibile disprezzo per le persone oneste e i Cittadini che lavorano, mascherando la loro violenza con il facile e comodo alibi di un becero antifascismo, trito e ritrito, anacronistico e stupido.
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Ma più stupido ancora è colui o coloro che permettono che tutto ciò avvenga, e in particolare chi è a capo di quelle istituzioni che dovrebbero garantire un incedere democratico della gens bolognese.
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Prima o poi questo comportamento, assolutamente criminale, sia di parte della Magistratura che delle istituzioni cittadine, dovrà pagare un conto salato alla collettività verso cui si è espresso.
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Coloro che fino ad oggi hanno interpretato un ruolo dissacrante nei confronti  dei valori democratici, come i rappresentanti del PD, pagheranno cara la loro infinita arroganza, ne sono più che certo, e allora sarò in prima fila a deriderli e a sputare su di loro il MIO disprezzo.
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Dissenso
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Speech by ReadSpeaker